L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha notificato la sentenza con cui conferma che la propaganda di Filippo Penati con i soldi della Provincia di Milano viola la Legge. Spot televisivi, pubblicità a pagamento sui quotidiani e il "giornalino" di Palazzo Isimbardi allegato a 450.000 copie del Corriere della Sera con 15 foto del Presidente/candidato sono illegali.
Il Garante "ordina alla Provincia di pubblicare sul proprio sito web l'indicazione di non rispondenza a quanto previsto dall'articolo 9, comma 1, della legge 22 febbraio 2000" che recita "dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni".
Tutto il materiale raccolto dalla Guardia di Finanza e dal Garante verrà ora trasmesso alla Corte dei Conti. Il geniale slogan "la provincia e oltre" costa 600mila euro ai contribuenti. Poi c'è pure lo stipendio del direttore della comunicazione, Franco Maggi, amico d'infanzia di Penati, privo dei titoli per mettere il suo culo su quella poltrona e le sue grinfie su quello stipendio.
Questa gente fa troppo schifo.