Oggi mi domandavo quanto costino Penati e il suo codazzo a spasso per il centro di Milano. In un paese civile un presidente uscente che si fa i cazzi propri di campagna elettorale si metterebbe in ferie. Invece Penati intasca lo stipendio pubblico, ma lo usa per tentare di mantenere al caldo il proprio inadeguato culo per altri cinque anni.
Poi ho avuto la notizia che il Penati non si accontenta di gabbare i soldi dello stipendio facendo la campagna elettorale invece di lavorare. macché, ha pure fatto manfrine, venendo beccato con le mani della marmellata. Son 120mila gli euro di multa collezionati dal Penati per "la gravità del comportamento posto in essere dalla Provincia di Milano (che) deve ritenersi elevata in considerazione della rilevanza costituzionale del bene giuridico protetto dalla norma violata". Lo scrive il Garante per le comunicazioni, stigmatizzando la pubblicità a pagamento (centinaia di migliaia di euro di spot in tv e sulla stampa) fatta dalla provincia in periodo elettorale. La sentenza intimava anche al Penati di pubblicare sul sito della Provincia la notizia dell'avvenuto pagamento, ma lui a quanto pare se n'è fottuto. Tanto le multe le paghiamo noi.
Facendo due conti all'ingrossaccio, salta fuori che il tentativo di questo oncolto venditore di spazzPOLIZZE UNIPOL di restare incollato alla poltrona ci costerà una cifra vicina al milione di euro. Senza contare lo stipendio dell'incolto amico Franco Maggi, privo di titoli, quindi illegittimamente piazzato alla dirigenza della comunicazione per "fare esperienza". Sempre a nostre spese. E qualche buontempone del Piddì arriva a dire che bisogna anche andare a votare per legittimare questi cialtroni.
Alberto Biraghi